Droga, smantellata associazione a delinquere vicina alla ‘ndrangheta

Droga, smantellata associazione a delinquere vicina alla ‘ndrangheta: 37 arresti in tutta Italia, anche a Foggia e Potenza
Coinvolti anche cittadini cinesi, un giro da decine di milioni di euro

Sin dalle prime ore del mattino, oltre 160 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna sono impegnati, con il supporto del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (S.C.I.C.O.) e di altri Reparti, nell’esecuzione di 41 ordinanze di custodia cautelare (37 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e un obbligo di dimora) – nelle province di Bologna, Reggio Emilia, Modena, Parma, Milano, Cremona, Brescia, Pavia, Livorno, Roma, Foggia, Potenza, Crotone e Reggio Calabria – a carico di soggetti appartenenti a un’associazione a delinquere composta da italiani appartenenti o contigui alla ‘ndrangheta reggina e crotonese, dedita al traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana.

Le indagini, durate oltre due anni dirette dalla Dda di Bologna e coordinate dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo alla luce di convergenze emerse con altri filoni investigativi delle Procure di Firenze, Potenza e Trento, hanno permesso di riscontrare il coinvolgimento di una fitta rete di soggetti di nazionalità cinese dediti, professionalmente e con carattere di sistematicità, al riciclaggio degli ingenti proventi illeciti accumulati dal sodalizio criminale.

L’organizzazione, secondo la procura antimafia di Firenze, si riforniva di ingenti quantità di hashish e marijuana che venivano stoccati e conservati con strumenti sofisticati in appartamenti e depositi a Firenze, in attesa di essere venduti, nell’ordine di almeno di 5 chili, a gruppi di spacciatori.
Ognuno avrebbe avuto un ruolo nell’organizzazione, secondo gli inquirenti: i vertici stabilivano strategie e canali di rifornimento, luoghi di detenzione e stoccaggio, prezzi di vendita della sostanza stupefacente e selezionavano gli acquirenti in base al quantitativo richiesto. C’era chi gestiva i depositi di droga, si occupava del trasferimento del narcotico nei diversi luoghi di stoccaggio e della preparazione delle partite da consegnare ai clienti e incassava il corrispettivo. Infine c’erano i corrieri che svolgevano ance il ruolo di “custodi» della droga, nei luoghi di stoccaggio. Tra gli indagati, residenti a Firenze, Bagno a Ripoli, Impruneta e Prato, oltre al commercialista, l’ex socio di un’azienda operante nel settore dolciario a Firenze e disoccupati. Destinazioni dello spaccio dello stupefacente sarebbero state poi le piazze di Firenze, Empoli, Grosseto, Bologna e Bergamo. L’organizzazione sarebbe stata particolarmente attiva durante il lockdown.

L’inchiesta è partita nel gennaio 2021, quando il Gico di Firenze sequestrò 6 kg di marijuana a Bologna. Grazie alle indagini, tra il 2021 e il 2022, sono stati sequestrati complessivamente 685 chili di hashish e marijuana oltre a una piantagione di 822 piante di marijuana. In quelle operazioni, dieci persone furono arrestate in flagranza di reato con l’accusa di aver trasportato ingenti quantitativi di sostanza stupefacente

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