EGIZIANO LANCIATO DAL BALCONE DA 3 PAKISTANI: FORSE TROPPO ZELO RELIGIOSO

RECITA IL CORANO DI NOTTE, TRE PAKISTANI LO AFFERRANO E LO LANCIANO GIU’ DAL BALCONE: GRAVE 23ENNE EGIZIANO

Stava ascoltando da una radio e stava recitando il Corano di notte. E tre Pakistani hanno cercato di ammazzarlo. Sarebbe stato offeso per il suo credo e infine è stato lanciato dal balcone una volta preso per braccia e gambe.

Momenti di terrore e arresti al centro di permanenza di largo Tommaso Perassi, sull’Aurelia. Tre uomini, pakistani, sono stati arrestati dai carabinieri per avere lanciato dal balcone il giovane egiziano.

Hanno 23, 25 e 26 anni, e sono in Italia senza fissa dimora ma temporaneamente vivono al centro dove si trovava anche la vittima, 23 anni, che adesso è ricoverata. C’è da chiarire se ci sia stata discriminazione (visto che anche i pakistani professano la religione musulmana) o si sia trattato di una reazione alla recita del Corano in piena notte. Qualunque sia il motivo quel giovane ha rischiato di morire, vittima di violenza senza che nessuno lo abbia aiutato.
I carabinieri sono arrivati dopo una richiesta al 112, intorno alle 2 della notte del 20 luglio e hanno raggiunto la struttura che ospita diversi cittadini stranieri. È lì che poco prima era stata segnalata una lite e la conseguente caduta di un uomo dal balcone del primo piano. Ma tutto è stato chiaro ai carabinieri una volta che hanno potuto ascoltare l’ospite egiziano. In realtà quei tre uomini pakistani si erano infastiditi per la preghiera del loro vicino di branda.

Per il troppo caldo alcuni degli ospiti avevano messo sul balcone i loro materassi, nel cuore della notte quella preghiera è stata poco gradita. L’egiziano è stato preso prima a calci e pugni, ha perso quasi conoscenza.
I suoi aggressori lo hanno preso di peso e gettato giù da quattro metri di altezza. Senza pensarci, senza alcun ripensamento. Sotto shock gli altri ospiti hanno allertato la vigilanza.

La vittima è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata all’Ospedale Aurelia Hospital, in codice rosso ma non in pericolo di vita, dove è ancora ricoverata in osservazione. Il tribunale di Roma ha convalidato il fermo e ha disposto il carcere per tutti. Le indagini vanno avanti per chiarire gli esatti contorni della vicenda.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *