• 5 May 2024

L’ispezione del Nas ha dato esito favorevole alla Ladisa Ristorazione, il merluzzo carbonaro tanto contestato era di buona qualità. I controlli effettuati dai carabinieri per la tutela della salute ambientale di Ladisa Ristorazione non hanno evidenziato alcuna irregolarità. Anzi, nel magazzino dell’azienda sono stati effettuati controlli a campione degli alimenti presenti: dall’ispezione è emerso che tutti i prodotti erano conservati in maniera idonea, separati gli uni dagli altri a seconda della tipologia, muniti di tutti gli elementi di tracciabilità e rintracciabilità e con scadenza in corso di validità.

Gli accertamenti dei militari sono scattati in seguito a una segnalazione pervenuta agli uffici del Nas da parte del Comune di Bari (Ripartizione Politiche operative) riguardo a una presunta tossinfezione alimentare per una bambina che frequenta una scuola dell’infanzia di Bari. L’ispezione, però, ha dato esito negativo nel senso che i carabinieri non hanno riscontrano alcun problema nella conservazione e nella preparazione dei cibi all’interno dei locali della Ladisa Ristorazione.

Nonostante la qualità del merluzzo servito rispettasse tutti i canoni, il pesce non aveva riscontrato il gradimento dei bambini e delle famiglie, che avevano lamentato un odore e un sapore particolarmente forti. Queste caratteristiche, tuttavia, sono riconducibili ai merluzzi pescati nella zona Fao 27, che corrisponde alla zona dei mari di Norvegia, che presentano peculiarità decisamente diverse da quelle dei pesci dei nostri mari e che proprio per questo potrebbero non risultare particolarmente graditi ai bambini. Date le caratteristiche organolettiche del prodotto e la volontà di mettere fine alle lamentale, si è pertanto provveduto a sostituire la tipologia di pesce con un’analoga referenza, dalle diverse caratteristiche merceologiche.

Si sgonfia ulteriormente, insomma, il “caso-non caso” delle porzioni di filetto di merluzzo carbonaro, che presto saranno sostituite con un altro prodotto. Arriverà una nuova proposta di menu, condivisa con l’Asl e il Comune di Bari, che sarà sottoposta al vaglio degli esperti competenti chiamati a decidere. Perché la decisione non spetta alla Ladisa Ristorazione, visto che le pietanze da servire sono imposte da alcune direttive ministeriali e scelte dalle istituzioni locali sulla base di queste direttive. Tra l’altro, nella sua interlocuzione con il Comune, l’azienda non ha voluto trascurare un aspetto importante: il coinvolgimento delle famiglie nella parte dell’assaggio delle preparazioni. Per questo ha rinnovato l’invito a visitare il centro cottura e a prendere parte a una degustazione dedicata.