• 3 May 2024

La Corte d’appello dell’Iran ha acconsentito al rilascio, fino al processo, delle reporter che denunciarono il caso Mahsa Amini

Tornano a casa le reporter Niloufar Hamed e Elaheh Mohammadi che, in Iran, denunciarono per prime la morte dopo l’arresto della 22enne Mahsa Amini, arrestata perché non portava il velo in modo corretto. Le giornaliste sono state rilasciate su cauzione dopo 17 mesi di reclusione. Resteranno fuori fino al processo d’appello.

Libere le reporter che denunciarono il caso Mahsa Amini in Iran
Niloufar Hamedi e Elaheh Mohammadi sono tornate libere. I media locali riportano che la Corte d’appello ha acconsentito al rilascio dietro una cauzione di 100 miliardi di rials per ognuna (pari a poco più di 2mila euro).
Hamedi è fotoreporter del quotidiano riformista Shargh, Mohammadi è una reporter della testata Ham-Mihan, anche questa di ala riformista. Le due furono le prime a denunciare in Iran la morte di Mahsa Amini, arrestata per aver indossato male il velo.
Le giornaliste tornano a casa dopo 17 mesi di reclusione e, ha stabilito la Corte, resteranno fuori dal carcere fino al processo d’appello, di cui la data non è ancora stata fissata. Nel frattempo, Hamedi e Mohammadi non potranno lasciare il paese.

Condannate a 13 e 12 anni di carcere
Nell’ottobre 2023, le due reporter sono state condannate rispettivamente a 13 e 12 anni di carcere per “collegamento con uno Stato ostile”, termine con cui l’accusa ha inteso gli Stati Uniti.
Le donne hanno trascorso i 17 mesi di reclusione nel carcere di Evin, a nord di Teheran, struttura nella quale solitamente vengono reclusi gli oppositori politici.
Tra gli altri capi di accusa rivolti alle giornaliste anche “raccolta e collusione contro la sicurezza nazionale” e “propaganda contro il sistema”.

Seppur condannate in appello, secondo quanto previsto dalla legge iraniana, le pene potrebbero essere abbreviate: 7 anni sui 13 previsti per la 36enne Hamedi, 6 anni su 12 di condanna a Mohammadi, 31 anni. Alle condanne definitive dovrà scontarsi anche il tempo già trascorso in carcere.

Gli arresti dopo le proteste
Le denuncia pubblicata sulla stampa da Niloufar Hamedi e Elaheh Mohammadi, che per prime in Iran raccontarono della morte di Mahsa Amini, 22 anni, hanno provocato eccezionali e traversali proteste contro il regime in Iran.
Dopo l’arresto delle due reporter, gli arresti tra i cittadini che hanno preso parte alle manifestazioni, guidate dal movimento Donna Vita Libertà sono stati numerosi e, spesso, poco chiari.
Dall’autunno 2022, periodo in cui le proteste ebbero inizio, almeno 8 persone sono state impiccate – alcune pubblicamente, almeno 5 hanno già ricevuto la condanna di morte e almeno altre 15 persone rischiano la pena di morte.

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