RAI: accusa di stalking per Enrico Varriale
Un’altra accusa di stalking per Enrico Varriale: «Urla e insulti, mi ha minacciato»
Il giornalista Rai fronteggia la denuncia di un’altra donna.
Il pm chiude le indagini
Il giornalista Rai Enrico Varriale deve fronteggiare un’altra accusa di stalking.
Dopo il caso che coinvolge l’ex compagna un’altra donna si è presentata a denunciarlo. Parlando di urla e insulti sempre più pesanti, liti culminate in minacce di morte e uno scontro. Con lei che finisce a terra e perde i sensi. E lui che le avrebbe detto «se mi denunci ti ammazzo».
La procura di Roma ha chiuso le indagini.
Presto potrebbe decidere sul rinvio a giudizio.
Il conduttore intanto ha portato in giudizio viale Mazzini: vuole tornare in video.
La vicenda sotto l’esame della pm Daniela Cento va dal settembre 2021 al febbraio 2022. Ovvero è successiva al caso dell’ex compagna. Per il quale intanto è cominciato il processo.
La vicenda
La vicenda della seconda donna che accusa Varriale di stalking era nota dal dicembre 2021. All’epoca Il Messaggero raccontò di un episodio accaduto a Ponte Milvio.
Ovvero uno schiaffo che avrebbe fatto perdere i sensi alla donna. La quale dopo il rinvenimento si sarebbe recata al pronto soccorso.
All’epoca anche il giornalista aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Perché a suo dire la donna durante la lite avvenuta per motivi di gelosia avrebbe iniziato a distruggere l’appartamento.
Quando è arrivata la polizia però in casa non c’era nessuno.
Secondo il racconto odierno proprio nell’occasione il giornalista l’avrebbe minacciata, intimandole di non sporgere denuncia. Sempre secondo l’accusa da quest’episodio fino al febbraio 2021 Varriale l’avrebbe contattata al telefono e tramite i social network. E, scrive la pubblica ministera, avrebbe provato a parlare anche con i figli di lei.
La telefonata
C’è poi il caso di una telefonata arrivata sull’utenza della donna il 19 dicembre 2021. Secondo lei viene dall’utenza della Rai.
Nel corso della comunicazione delle 13.27 qualcuno con voce camuffata avrebbe detto alla donna «morirai».
Questo avrebbe generato nella vittima uno stato di ansietà e di paura.
A Varriale viene contestata anche l’aggravante di aver agito nei confronti di una persona con cui aveva una relazione affettiva.
Mentre la donna al Pronto Soccorso per la caduta ha ricevuto una diagnosi di quattro giorni per trauma cranico.
Agli atti del processo che riguarda la prima presunta vittima ci sono i referti di pronto soccorso del Policlinico Gemelli: «Ferita lacero contusa al braccio sinistro, ecchimosi alla mano sinistra, tumefazione del gomito destro con dolenza alla mobilizzazione attiva, abrasioni alla base del collo e del ginocchio sinistro, guaribili in 5 giorni».
La versione di Varriale
All’epoca Varriale diede la sua versione dei fatti: «Non ho mai stalkerizzato nessuno e chi afferma questo ne risponderà in tutte le sedi. È una dolorosa vicenda personale che avrei preferito rimanesse tale. Purtroppo però mi sono state rivolte, e rese pubbliche, accuse del tutto false. Sono sicuro che riuscirò a dimostrare la loro infondatezza facilmente e in tempi brevi».