Suicidi e Disordini Nei Centri di Permanenza per Migranti in Italia
Nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria a Roma, un giovane migrante di 22 anni si è suicidato, scatenando disordini e proteste da parte di altri detenuti. Alcuni tentativi di danneggiare la struttura e di aggredire il personale hanno portato al ferimento di due carabinieri e un militare. La situazione è stata ristabilita, ma l’episodio ha evidenziato le criticità dei Cpr nel trattamento dei migranti.
Questa tragedia si aggiunge a altre due morti per suicidio in carcere, uno a Caserta e uno a Verona, portando il totale dei suicidi in carcere a 15 nei primi 35 giorni del 2024. Le proteste nel Cpr di Ponte Galeria riflettono la crescente tensione e la disperazione tra gli ospiti di queste strutture.
Le ultime parole del giovane guineano, riportate dagli attivisti di ‘Mai più lager – No ai CPR’, sottolineano il disagio e la mancanza di comprensione da parte delle autorità italiane. Attivisti e politici, come la senatrice Ilaria Cucchi, chiedono chiarezza sulla gestione dei Cpr e sull’indifferenza alle condizioni di vita dei migranti. La situazione solleva infatti interrogativi sulla necessità di riformare il sistema di accoglienza e trattamento dei migranti in Italia.