Arriva il “sì” del ministero per la bonifica della discarica di Bussi, il sindaco

Lagatta: “Bene, ma quattro anni e mezzo non si cancellano”

Manca solo la stipula del contratto con la DecDeme che ci sarà in tempi brevissimi, assicura il dirigente Lo Presti, il primo cittadino soddisfatto dello sblocco della situazione ma sul tempo passato è chiaro: “I danni per l’ambiente e le falde acquifere e i rischi per i cittadini potevano essere eliminati già all’epoca”

La stipula del contratto ci sarà in “tempi minimi”. Questo quanto si legge nella lettera a firma del dirigente del ministero dell’ambiente Giuseppe Lo Presti arrivata sulla scrivania del sindaco di Bussi Salvatore Lagatta, con cui si mette fine ad una vicenda che sembrava non dover mai trovare una conclusione: la bonifica delle discariche 2A e 2B del Sito d’interesse nazionale (Sin) di Bussi.

Il progetto è stato finalmente approvato e di questo il sindaco è contento seppur sottolineando che quella lettera sarebbe dovuta arrivare già quattro anni e mezzo fa. Se il “meglio tardi che mai” è comunque una consolazione, l’auspicio del primo cittadino è che quei “tempi minimi” si traducano in minimissimi perché il territorio ha atteso fin troppo con tutte le conseguenze che una discarica come quella del sin di Bussi, definita quando scoperta la più grande d’Europa, ha continuato a fare negli anni trascorsi dal quando la bonifica doveva partire a quando partirà. “Potevamo fare tutto prima, ma non si è fatto – dichiara Lagatta a IlPescara -. Prima c’è stato il silenzio di due anni del ministero e cioè dal 2018 al 2020. Poi il blocco da parte dello stesso del bando del progetto approvato. Tutto si è rimesso in moto grazie ad una sentenza del Tar e una del consiglio di Stato. Oggi torniamo a quattro anni e mezzo fa: quattro anni non trascorsi invano – tiene a precisare – perché le materie inquinanti che si trovano nei terreni continuano a produrre effetti nocivi sull’ambiente, nelle falde acquifere e costituiscono sempre un pericolo per le popolazioni”.

Quei “tempi minimi” sarebbero dunque già abbondantemente al di là delle attese dato che, continua il sindaco, il cronoprogamma prevedeva che la bonifica partisse il primo ottobre 2022. “Non è arrivata per nessuna comunicazione agli enti neanche al Comune che del sito è proprietario – ricorda -. Si era tutti sospesi in un limbo senza sapere perché. Che l’approvazione del progetto c’era e sarebbe arrivata a giorni me lo ha comunicato lo stesso Lo Presti nel corso di una videoconferenza in cui annunciavo nuove possibili azioni legali. Si presuppone ora che i lavori vengano affidati immediatamente e si faccia un nuovo cronoprogramma che a questo punto altri intoppi non può averne. Serve solo il via libera”. Via libera che arriverà con la firma del contratto con la DecDeme, la società che si aggiudicò il bando fermato poi dallo stesso ministero e su cui le sentenze amministrative erano intervenute sconfessandolo.

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