• 3 May 2024

In migliaia in fila alla camera ardente allestita all’interno dello stadio del Cagliari che prenderà il suo nome

Saranno funerali solenni quelli che si sono celebrati oggi alle 16 a Cagliari, nella Basilica di Bonaria, per l’ultimo saluto al campione di calcio Gigi Riva, mito in azzurro e in rossoblù, morto lunedì a 79 anni per un infarto.

Lo ha deciso il governo (a rappresentare l’esecutivo sarà il ministro dello Sport, Andrea Abodi).

Migliaia di persone, adulti che hanno sognato davanti alle gesta di Rombo di tuono, ma anche bambini che quelle imprese in campo le hanno solo sentite raccontare, ieri si sono messe in fila (diventata chilometrica di sera) per la camera ardente, allestita all’interno dello stadio che prenderà il nome di Gigi Riva, aperta anche oggi, dalle 7 alle 13, prima dei funerali che saranno celebrati dall’arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, Giuseppe Baturi.

Una processione di tifosi iniziata di primo mattino – nel primo dei due giorni di lutto cittadino proclamati dal sindaco Paolo Truzzu – dapprima nella sede dei Cagliari Club, per una foto accanto alla statua di Riva. I campioni dello storico scudetto del 1970 che ancora vivono a Cagliari si erano ritrovati di buon mattino nella sala mortuaria del Brotzu.

Il libero Giuseppe Tomasini, il portiere Adriano Reginato, vice di Albertosi, e il numero 10 Ricciotti Greatti. Con loro anche il portiere Renato Copparoni, tra giovanili e prima squadra nell’anno dello scudetto e poi compagno di squadra di Riva sino al 1976, e il bomber Gigi Piras, allievo di Riva, anche lui compagno di squadra di Rombo di Tuono sino all’anno del ritiro.

Al Brotzu anche il regista Riccardo Milani, autore del docufilm che aveva coinvolto lo stesso Riva nella realizzazione dell’opera: «Lavorare con lui è stata la cosa più bella della mia vita»

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