CONTINUANO LE SANZIONI CONTRO RUSSIA E OLIGARCHI RUSSI. COLPITI ANCHE I BENI AMERICANI E GLI INVESTIMENTI IN HEDGE FUND DEL PRESIDENTE DEL CHELSEA ABRAMOVICH.

Il Dipartimento di Stato Usa ha annunciato ulteriori misure contro i membri del consiglio di amministrazione di Novikombank e ABR Management. Nel mirino sono finiti Yuri Kovalchuk, Kirill Kovaluch, Dmitri Lebedev e Vladimir Knyagin di ABR Management.

I quattro componenti del cda di Novikombank colpito sono la presidente Elena Georgieva, German Belous, Andrey Sapelin e Dmitri Vavulin. Bloccata a Trieste l’imbaracazione “Sy A” del valore di circa 530 milioni di euro riconducibile all’oligarca russo Andrey Igorevich Melichenko.

Il conflitto in Ucraina ha sempre maggiori risvolti economici. Gli Stati Uniti hanno infatti vietato le importazioni di bevande alcoliche, pesce e diamanti dalla Russia. Mettendo di fatto il divieto a vodka russa e caviale. “Il mondo libero si è unito contro Putin”, ha sottolineato Biden, annunciando le nuove misure contro la Russia. Gli Usa hanno revocato alla Russia lo clausola di nazione più favorita, mettendo fine a rapporti commerciali normali e aprendo a dazi pesanti sui prodotti.

“Adotteremo un quarto pacchetto di sanzioni”, ha annunciato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.Sulla crisi è nuovamente intervenuto anche il presidente del Consiglio Mario Draghi. “Putin non vuole la pace – ha detto – il suo piano sembra essere un altro. Io mi auguro che al più presto si arrivi ad uno spiraglio e noi faremo di tutto affinché Ucraina e Russia arrivino a parlarsi, purché sia preservata la dignità dell’Ucraina”. Sempre in campo economico, il cancelliere tedesco Scholz ha detto che l’Europa “non fermerà le importazioni nel campo dell’energia, ma usciremo da questa dipendenza”.

Per Berlino, “è una decisione consapevole, giustificata e comprensibile” e c’è “unità” sulle sanzioni alla Russia tra i leader europei. “L’Europa non può prendere le stesse misure” di Usa e Canada, ha sottolineato Scholz, aggiungendo che l’Ue intende continuare “a spingere su sanzioni che hanno un impatto diretto sulle opportunità di sviluppo economico della Russia, incluse quelle finanziarie”.

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