RICICLAGGIO, GLI OCCHI SUL CALCIO

Più trasparenza sui nuovi capitali entrati recentemente nello sport. Serve allerta contro i finanziamenti illeciti.

Attenzione, in particolare, ai fondi privati con investitori “opachi”, alle proprietà in paesi esteri con poca trasparenza e alle multiproprietà

Più trasparenza sui nuovi capitali entrati recentemente nello sport. La pandemia ha inflitto un duro colpo alle finanze delle squadre, ma serve stare in allerta contro i finanziamenti illeciti.

Attenzione, in particolare, ai fondi privati con investitori “opachi”, alle proprietà in paesi esteri dove la trasparenza è limitata e alle multiproprietà. Il calcio, in particolare, può essere vulnerabile al riciclaggio di denaro anche nei trasferimenti dei calciatori.

È l’opinione della Commissione europea, che mette in guardia soprattutto i club calcistici nella sua «Relazione sulla valutazione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo che gravano sul mercato interno e relativi alle attività transfrontaliere (Snra)» pubblicata a fine ottobre.

Molti club europei, «soprattutto quelli di fascia bassa», come spiega l’esecutivo europeo, hanno subito un forte impatto sui loro flussi di entrate durante la pandemia di Covid-19. Con l’intensificarsi della pressione su molti club per rimanere solvibili, «è aumentata anche la necessità e l’urgenza di iniezioni di denaro».

Questo scenario «può spesso portare a una minore attenzione alle pratiche di due diligence dei potenziali investitori e a ridurre le barriere al loro ingresso». Le autorità e le associazioni nazionali devono quindi «essere particolarmente attente» al finanziamento dei club che si rivolgono a investitori internazionali «attraverso accordi legali complessi», come il ricorso a prestiti che «mettono a rischio l’equilibrio finanziario dei club».

La Commissione europea propone agli stati membri di introdurre alcuni obblighi (si veda la tabella in pagina), come quello di richiedere ai club, alle federazioni e alle confederazioni – e a coloro che forniscono servizi di consulenza, revisione, contabilità e consulenza nel settore – di comunicare le transazioni sospette alle Unità di informazione finanziaria (Uif).

In questo contesto di capitali pericolosi, la Uefa ha inoltre identificato tre casistiche specifiche che potrebbero portare a una minore trasparenza e, dato l’attuale clima economico, rappresentare un rischio maggiore per il settore in termini di riciclaggio e integrità.

La prima riguarda gli investimenti da parte di fondi privati in cui l’identità degli investitori nel fondo può risultare opaca. La seconda riguarda i proprietari stranieri nei casi in cui gli investimenti provengono da paesi in cui la trasparenza di investimenti e partecipazioni è limitata. Infine, la terza riguarda le proprietà multi-club, in cui singoli soggetti possiedono o detengono partecipazioni in più di un club, aumentando così le opportunità e il rischio di riciclaggio. Ad esempio, il pericolo può sottostare in accordi di trasferimento/prestito di giocatori sopravvalutati tra club gemelli, nonché accordi commerciali tra più club che producono ricavi ripartiti soggettivamente ai singoli club.

Tuttavia, i pericoli non finiscono qui. Essendo lo sport più popolare al mondo, indica l’esecutivo europeo, il calcio può essere vulnerabile al riciclaggio di denaro, oltre che negli investimenti, anche in merito al trasferimento di giocatori, scommesse e assegnazione di competizioni sportive.

La mancanza di trasparenza sul trasferimento dei giocatori e sui veri proprietari o dirigenti delle squadre di calcio può portare il settore a essere dominato da poche persone e causare serie preoccupazioni sulla prevenzione e la repressione del riciclaggio di denaro (si veda l’operazione Matrioskas del 2016). Inoltre, spiega la commissione, i dati della Fifa non sono né pubblici né facili da ottenere, e le autorità non svizzere sarebbero costrette a richiedere la cooperazione legale internazionale per accedervi in quanto la Fifa ha sede in Svizzera.

Infine, la corruzione sportiva e le partite truccate non vengono mai da sole, ricorda la commissione. Questo tipo di reati sono spesso portati avanti da reti criminali con legami con il traffico di droga, il contrabbando di tabacco illecito e furti.

Non solo profitto. Come nel mondo dell’arte, indica la relazione, anche nel mondo dello sport i criminali non sono sempre motivati solo dal guadagno economico. Anche il prestigio sociale, l’apparizione con le celebrità e la prospettiva di avere a che fare con figure autoritarie possono attirare investitori privati con intenzioni dubbie.

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